“Ribelle – the brave” , diretto da Mark Andrews e Brenda Chapman, è il nuovo gioiellino d’animazione prodotto dalla Disney Pixar, la famosa casa di produzione cinematografica che, con la sua impeccabile arte della “computer genereted immagery” , ha creato i film d’animazione più memorabili del ventesimo secolo e oltre.
Impossibile aspettarsi della delusione quando si va al cinema a vedere un cartoons che ha come produttore esecutivo il genio creativo di John Lasseter (direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios), ogni lungometraggio da lui diretto o prodotto è una storia unica,
impreziosita dalla naturale recitazione dei suoi protagonisti
sorprendentemente animati (rigorosamente senza ausilio di motion
capture) e dalla magistrale cura impiegata nel creare le
dettagliatissime scenografie che strizzano l’occhio al reale.
“Ribelle – The Brave”, è il primo film della Pixar ad avere come protagonista una principessa, ma non di quelle tradizionali. La principessa in questione è la scozzese Merida,
che sin da piccola preferisce curare il suo prodigioso talento di
arciera piuttosto che dedicarsi alle tradizioni del regno e al lato
“principesco” della sua vita, come vorrebbe ostinatamente sua madre, la
regina Elinor. Merida non riuscendo a far valere le sue ragioni, si
rivolge ad una bizzarra strega per tentare di mutare il suo destino
ormai segnato ma l’incantesimo al quale sottopone di nascosto la
madre, ha delle drastiche conseguenze che mettono a repentaglio tutto
il regno e la sua famiglia.
Una storia sicuramente diversa e lontana da capolavori come “Toy Story”, “Wall-E” e “Alla ricerca di Nemo”, non meno avventurosa ma decisamente meno accattivante.
La genialità delle storie firmate Pixar viene leggermente a mancare con
l'avanzare della pellicola, ma fortunatamente riesce ad essere travolta
dalla carica di comicità e dalla potenza visiva delle immagini.
Va detto però che, nonostante la mancanza di originalità della trama, l’idea di mettere in piedi una favola femminista, basata sui difficili rapporti madre-figlia in età adolescenziale è senza dubbio innovativa e un “evergreen” di sicuro successo.
Sin dai primi minuti di pellicola, Merida viene descritta dentro e fuori come un nuovo prototipo di principessa: maschiaccia e anticonformista, con lo sguardo determinato, il visetto dolce e un miliardo di ribelli ciocche arricciate rosso fuoco ad incorniciarlo.
La
straordinaria e voluminosa capigliatura della protagonista oltre ad
essere un simbolo evidente della sua indocile personalità , è solo un
piccolo esempio di come la computer grafica sia riuscita (seppur faticosamente, come affermato dagli "addetti ai lavori") ad esaltare anche i più minimi dettagli. Impossibile
non notare i paesaggi scozzesi che fanno da sfondo alle cavalcate di
Merida. Montagne,cascate,boschi,castelli “ingioiellano” la scena e danno la sensazione di guardare un documentario su “National Geographic “ piuttosto che un film d’animazione.
La storia è tutta un’ esaltazione del femminismo, lo si nota non solo dallo scontro-incontro generazionale madre- figlia , ma anche dalla caratterizzazione dei personaggi maschili rispetto a quelli femminili. Gli uomini della storia sono tutti sbruffoni, superficiali,
attaccabrighe, maldestri , a tratti quasi stupidi e fisicamente buffi
(o troppo piccoli o troppo grossi), fatta eccezione per i tre
fratellini guastafeste della protagonista che si rivelano una squadra
d’azione di tutto rispetto. Le donne invece sono fisicamente proporzionate e caratterialmente decise, risolute ma anche coscienziose. La stessa Merida, dopo la sua ribellione, si rende conto che non serve andare alla ricerca di un destino diverso, serve piuttosto imparare ad affrontare coraggiosamente il proprio, aiutandosi possibilmente con il dialogo , da sempre il miglior “incantesimo” per far si che le cose cambino.
La colonna sonora come al solito è studiata ad hoc e alterna sia brani cantati (nella versione italiana) dalla cantante dai capelli vermigli (reduce di X-Factor) Noemi (che la scelta della cantante sia stata fatta proprio in base al colore di capelli?!) , sia , coinvolgenti brani epico-medioevali decisamente più d’atmosfera.
Appena il “vissero tutti felici e contenti” trionfa, il grande schermo diventa tutto nero e appare in bianco una scritta di ringraziamento al compianto Steve Jobs, storico amico e collaboratore della Pixar, a cui è dedicato non solo l’intero film ma anche un personaggio in particolare, il padre di uno dei pretendenti di Merida: Lord Macintosh.
Ormai lo abbiamo imparato, i film d’animazione della Pixar sono per grandi e per piccini senza distinzione e “Ribelle- The Brave” in particolare, riesce a conquistarsi anche la fascia generazionale che si trova perfettamente a metà.
Probabilmente quest'ultimo capolavoro della Pixar non vi strapperà la lacrimuccia come fece “Up”, ma comunque merita di essere visto. Dopotutto si sa, ogni bambina, ragazza o donna è o è stata un po’ Merida,
con le sue paure e il suo coraggio , la sua ribellione alle
consuetudini sociali come “l’età da matrimonio”, il suo desiderio d’
indipendenza e soprattutto con la sua voglia di…
… “Non
sposarsi , restare single, sciogliere la chioma al vento e attraversare
la valle al galoppo scagliando frecce contro il sole che tramonta!”
( Scritto il 16 - 9 - 2012 )
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