domenica 6 maggio 2012

La commedia all'italiana firmata Woody Allen

Con "To Rome with love" il ritorno di Woody Allen dietro e davanti la macchina da presa. 

Quattro storie s’intrecciano sullo sfondo di una Roma che fa da cornice barocca al teatrino di personaggi che irrompono man mano sulla scena. La prima, racconta la storia d’amore tra una studentessa americana e un giovane avvocato romano, che decidono di far incontrare i loro diversissimi genitori in vista del loro matrimonio. La seconda , descrive le bizzarre avventure di una coppia di sposini di Pordenone. Un trionfo di equivoci porterà la coppia a perdersi, per le vie della “Città Eterna” e non solo.  La terza storia, narra le turbolenti tentazioni amorose di un giovane studente americano di architettura  verso  la maliziosa Monica, migliore amica della sua ignara fidanzata.  In questo piccante percorso verrà accompagnato dalle raccomandazioni di un famoso architetto , in vacanza nella Capitale. L’ultima storia, racconta di un uomo qualunque di nome Leopoldo Pisanello, che viene travolto da un inaspettato ma soprattutto ingiustificato successo mediatico, vivendo per un attimo quel  fugace “sogno americano” che noi italiani siamo così bravi a dispensare.
Woody Allen torna dietro, ma soprattutto davanti alla macchina da presa con “To Rome with love”, accompagnato da un cast tutto “italo-americano”:  Alec Baldwin, Roberto Benigni, Ellen Page, Lina Sastri, Judy Davis, Riccardo Scamarcio, Penelope Cruz, Alessandra Mastronardi, Jesse Eisenberg. Un film che unisce la commedia all’italiana alla commedia alla Woody Allen, che per certi aspetti collide perfettamente, per altri ci lascia perplessi.
Ciò che collide è sicuramente la comicità: la commedia dell’equivoco è un‘invenzione tutta italiana e il maestro Woody Allen da sempre ne ha fatto un suo vezzo. Le battute balbettate e gesticolate (tanto amate e/o odiate) di Allen, lo etichettano ancora come l’attore non arrugginito, seppur invecchiato, di un tempo. Strappa il sorriso soprattutto con le sue idee esilaranti, plasmando situazioni inverosimili:  come quella di far diventare un asso della lirica il suocero, nonostante egli riesca ad esprimere al meglio le sue doti canore soltanto sotto la doccia e costringendolo quindi, ad esibirsi mentre si strofina nel box doccia con una spugna, sui più importanti palchi dell’opera.
La comicità non basta però ad annullare quell’ “effetto clichè” , che come al solito, ci dipinge ad immagine e somiglianza dello stereotipo;  troviamo infatti la mamma  casalinga e provincialotta che difende il figlio a tutti i costi, oppure l’alta e vuota borghesia da cocktails, o ancora l’ormai strausato finale alla “vissero cornuti e contenti”. Tutto ciò,  lo abbiamo imparato già dai cinepanettoni, non fa bene né all’Italia, né agli italiani, chissà se almeno servirà da monito per sollevare un po’ usi e costumi del “Bel Paese” agli occhi dell’estero.
Nulla da dire, per quanto riguarda l’immagine della Capitale, il regista da sempre amante dello Stivale, ha immortalato cieli limpidi e luminosi, con deliziose sfumature d’azzurro, che scrutano dall’alto in basso il caos multietnico della “Città Eterna”. Scorci Mozzafiato rendono giustizia a quella Roma in bianco e nero di  “Vacanze Romane” che, nonostante tutto, ci faceva sognare.
Punto di forza del cast e forse anche dell’intero film è il Benigni nazionale,  perfettamente calzato nel ruolo del “famoso per caso”, interpretando con ironia e goffaggine l’esaltazione dell’uomo comune. Peccato invece per le comparse nostrane, tra cui troviamo una Ornella Muti dilaniata dal botox  e un Antonio Albanese che fa piangere, ma purtroppo non dalle risate.
Un “To Rome with love” che tornerà  a casa con i suoi incassi, ma dovuti più alla curiosità che alle aspettative del pubblico. Un Woody Allen, lontano anni luce da capolavori come “Io & Annie” e parecchio distante dallo stile “Match point” che speriamo riprenda presto. Ma, dopo la Barcellona di “Vicky Cristina Barcelona” e dopo la Parigi di “Midnight in Paris”, di una cosa  dobbiamo ringraziare il regista: senza dubbio, vedere questo film,  farà venire a tutti (americani compresi) la voglia di un week end nella nostra invidiabile Capitale.

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