venerdì 1 agosto 2014

Pensieri in sovraccarico...


Un giornalista scrive. Scrive di cose, di persone, di fatti accaduti, di vicende incresciose oppure no, ma mai una volta che si trovi a scrivere delle sue cose, dei suoi pensieri, dei suoi acciacchi mentali, dei suoi tormenti feroci come belve, giganteschi come draghi. Un giornalista, dico, scrive cose e fatti, quasi sempre a titolo completamente gratuito, e non ha nemmeno più un secondo per scrivere di sé.
Come quando eravamo bimbe e un diario ci faceva diventare piacevole la scuola ma anche l’adolescenza, perché se qualcosa andava troppo bene o troppo male è lì che andava a finire, nero su bianco, anzi, inchiostro glitter su bianco.
Ma adesso che la scuola è finita, e restano solo milleuno esami in quasi tutte le materie della vita e adesso che le candeline costano quasi più della torta, e che anche se non fosse esattamente così comunque la torta non te la puoi mangiare perché sai bene dove ti va a finire, le cose sono tutte diverse, troppo diverse, eppure...possibile che hai un titolo per scrivere e nemmeno un minuto per scrivere di te? Di come te la passi, ora che la ceretta è una compagna di vita e l’eyeliner della Kiko il tuo amante a “lunga durata”?

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