martedì 2 agosto 2011

"Capitan America - Il primo vendicatore a rapporto"


Corre l’anno 1941 e il secondo conflitto mondiale miete guerra ovunque nel mondo. L’impacciato, gracile ma inaspettatamente impavido Steve Rogers (Chris Evans) vuole a tutti i costi essere arruolato nell’esercito americano, per combattere al fronte con i suoi compagni, ma controllo dopo controllo viene respinto a causa delle sue esili qualità fisiche. Sarà il casuale incontro con un professore tedesco d’origine ebrea, Abraham Erskine (Stanley Tucci) a concedergli una preziosa possibilità, rendendolo il protagonista di un progetto sperimentale che lo trasformerà, molecola dopo molecola, nel famigerato supersoldato a stelle e strisce, conosciuto col nome di Capitan America.

Dopo Hulk, Iron man, Thor e gli svariati X-Men, anche “Capitan America”, il papà dei fumetti (il primo numero fu pubblicato nel marzo del ‘41) targati Marvel, assume forme cinematografiche, che però entusiasmano  più nell’idea che nel contenuto.  Dietro la cinepresa il premio oscar Joe Johnston  (I predatori dell’arca perduta) dirige il film  in maniera circolare, l’inizio preannuncia il finale e da lì parte tutto il decorso a ritroso degli eventi. Gli amanti del fumetto noteranno di certo la frettolosità e l’imprecisione di una storia che nata tra pagine e pagine di fumetti , finisce con l’essere un po’ stretta nelle scarse due ore di pellicola; ne sono la prova, innanzitutto l’inefficace rivalità tra USA e l’Hydra (organizzazione nazista che fa capo a Teschio Rosso) , che pur essendo fulcro della storia, lascia poco sazi e insoddisfatti, e poi, gli scialbi dialoghi, che  sembrano ricordarci che pur trattandosi di un fumetto, al cinema, le “nuvolette” non bastano.  Anche i non appassionati del fumetto, purtroppo, storceranno un po’ il naso, infatti il film, che decolla maggiormente nel secondo tempo, lascia una sensazione d’inappagamento. Una delle colpe forse, va proprio a Johnston, non ci si aspettavano , infatti, da un regista che ha curato effetti visivi di film immortali del calibro di “Guerre Stellari” , deludenti effetti speciali fin troppo già visti, che nemmeno una bacchetta magica, potente come quella del 3D, riesce ad innalzare. Una lancia va spezzata a favore  del cast, ricco di grandi nomi tra cui, spiccano, quello di Hugo Weaving  (Teschio Rosso)  che riesce sempre a dare grande espressività ad un personaggio, anche dietro una maschera (si ricordi  Weaving  anche dietro la maschera di “V” nel film “V per Vendetta”) , quello del determinato Tommy Lee Jones (colonnello Chester Phillips) , o ancora, quello del paterno e quasi commovente  Stanley Tucci (Abraham Erskine) . Un po’ meno convincente, forse, Chris Evans che dà l’impressione di trovarsi più a suo agio nella “tutina” della torcia umana che in quella del primo vendicatore. Un film discreto, un finale che lascia “puzza” di sequel  ovunque, un’ americanata che non tenta di nascondersi, patriottico ma nemmeno troppo, lontano dalla noia ma ancor di più dall’entusiasmo, di certo però, un film che non poteva mancare in quella che possiamo definire l’era cinematografia dei fumetti, un’era che comunque riesce sempre a conquistarsi la sua fetta di pubblico … nonostante qualche immancabile passo falso.

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