domenica 28 agosto 2011

Conan Il barbaro: Il guerriero si rinnova


Nato assaporando sangue di battaglia piuttosto che latte materno, il piccolo ma già grande Conan (Jason Momoa), viene allevato dal padre, che da subito lo educa all’arte della guerra e della spada. Il giovane Conan  assiste impotente allo sterminio del suo villaggio e alla dolorosa morte del padre da parte dell’esercito dei  Vanir, ma proprio da questi atroci eventi viene liberato il guerriero che è in lui. Conan il barbaro fiero delle sue origini e assetato di vendetta, si mette alla ricerca spietata di coloro che hanno distrutto il suo villaggio e causato la morte del suo adorato padre. Lungo il cammino lo attenderanno,epiche imprese , titaniche battaglie e scontri con creature mitologiche.

“Conan il Barbaro” nasce dalla fantasia dello scrittore Robert Ervin Howard nel 1932 e cresce con discreto successo tra le pagine pulp di “Weird Tales”.  Il leggendario guerriero trova ben presto “casa” nel mondo del cinema  e in particolare nel 1982 grazie all’omonima pellicola di John Milius  che vede un giovane Arnold Schwarzenegger  nei muscolosi panni del protagonista. Circa ventinove anni dopo, Conan ritorna sul grande schermo grazie alla macchina da presa  di Marcus Niespel, un regista che di certo non ha timore dei remake (“Non aprite quella porta” e “Venerdì 13”) . Il suo nuovo Conan sente sicuramente il peso del vecchio, costretto, infatti, a dover tener testa  alle indelebili tracce dell’unico Conan presente nella memoria del pubblico, ma nonostante ciò, prova a difendersi degnamente, sia mantenendo  epoca preistorico-medioevale  e ambientazioni  fedeli alle originali, sia intrecciando nella trama nuovi eventi, nuovi misteri e nuovi personaggi.  Lo spettatore, prima e dopo la visione del film si domanderà  di certo, chi vincerà la “Conan-sfida” tra la vecchia gloria Arnold Schwarzenegger e la new entry nel panorama hollywoodiano Jason Momoa (molti lo ricorderanno nel telefilm “Games of thrones”),  le differenze sono evidenti ma non preoccupanti,  Arnold era più maturo (se pur giovane all’epoca) e forse anche più calato nel ruolo rabbioso di Conan, ma dopotutto gli anni passano e anche la staffetta va passata, Jason Momoa, l’afferra e dà vita ad un Conan forse più giustiziere  e che riesce a difendersi discretamente a colpi di spada e sguardi magnetici. Un fantasy dagli effetti speciali ben preparati, inefficaci per il 3D, che ormai come spesso capita, fa da “specchietto per le allodole”, ma sufficienti per superare l’effetto “déjà vu” grazie a cruenti battaglie sullo stile vagamente “RidleyScottiano” ma ancora molto lontano da quello “PeterJacksoniano” . Un film consigliato ai non troppo pretenziosi, un epico d’azione che resta sui toni spassosi del fantasy, nonostante la titubanza di molti nostalgici, che vedono nei remake sempre qualcosa contro cui puntare il dito.

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