giovedì 7 aprile 2011

Recensione di "Sucker Punch" di Zack Snyder.

Baby Doll è una ragazzina che viene rinchiusa ingiustamente dal patrigno in un manicomio,costretta a sottostare a violenze di ogni tipo da parte degli inservienti,e sempre ad un passo dal grande spettro della lobotomizzazione.Senza reali possibilità di fuga,la protagonista "scava" tortuose vie di scampo nella sua immaginazione,ed è proprio da qui che parte la matrioska di eventi immaginari e mondi fantastici:dapprima con la trasformazione del manicomio in un club in cui tutte le pazienti sono ballerine costrette alla prostituzione e subito dopo con il ballo ammaliatore di Baby Doll che diventa un pretesto per aprire ancora una volta la porta verso altri nuovi mondi,a mio parere più buffi che fantastici,fatti di draghi infuocati visti e rivisti,strane copie degli orchetti del "Signore degli anelli" armati di mitra e copie sputate dei Robot di "Io,Robot".Nulla di nuovo quindi,se consideriamo anche i numerosi riferimenti a fumetti e viodeogiochi come ad esempio "Final Fantasy".Dialoghi da telefilm per teenagers,lacrime artificali su volti poco credibili,lo spettatore non riesce ad affezionarsi alla storia che scorre veloce ma ripetitiva,con scenari di sfondo di grande impatto visivo che però non bastano a rendere entusiasmante una trama che può essere considerata interessante."Sucker Punch" può essere definito come un passo falso,se consideriamo i precedenti film,pur sempre dello stesso stile,del regista Zack Snyder,citiamo ad esempio il remake "Dell'alba dei morti viventi" o il famigerato "300" che ha dato vita ad un nuovo mix visivo tra fumetto e cinema, come anche "Watchmen",tutti film che soprattutto per i funs del genere,sono carismarici,divertenti,e fantastici senza mai però scadere nel palese deja vu o ancor peggio forse nel ridicolo.Sconsigliato quindi a chi ancora nostalgicamente preferisce "farfalle e pugni nello stomaco" sferrati da piccole trame ma di grande impatto intellettuale piuttosto che grandi scenari colorati creati da grandi tecnologie che lasciano occhi pieni ma mente e cuore vuoti.

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