lunedì 18 aprile 2011

Recensione di "Limitless" di Neil Burger: "Limitless",il film alla matrixiana.


Eddie Morra (Bradley Cooper) è uno a cui la vita sta andando a rotoli.Scrittorentrascurato e capellone in crisi creativa,fidanzato agli sgoccioli di una donna (Abbie Cornish) esausta dei suoi continui fallimenti,una casa impregnata di disordine,prima di tutto esistenziale e un libro che non riesce ad essere scritto. Proprio quando la vita di Eddie sembra non avere più chance,ecco che si presenta inaspettata una via d’uscita;sotto le sembianze di un ex cognato che gli propone una strabiliante pillola trasparente capace in soli 30 secondi dall’assunzione di aprire tutte le porte dell’intelletto. Il 20% del normale uso del cervello raggiunge il 100%:il suo libro sembra scriversi da solo,le percezioni sono altissime,gli standard intellettivi sorprendenti,i ricordi affiorano sotto forma di sconosciute conoscenze inconsce,i numeri diventano compagni di giochi,le parole scorrono fluide senza pensarci ed hanno tutte una persuasione irresistibile. Grazie all’uso del prodigioso farmaco,la vita di Eddie prende una direzione nuova,a partire dal look,capello impomatato e giacca e cravatta,fino all’interesse suscitato nei potenti magnate della Grande Mela (uno dei quali interpretato dal,credibilissimo nel ruolo,Robert De Niro) che lo portano ad arricchirsi nel tagliente mondo degli affari e della finanza. Ma come in tutte le cose,presto si presenta il lato oscuro della vicenda,Eddie abuserà della pillola fino a dipenderne e a testarne gli sconosciuti effetti collaterali,questo lo ficcherà in un mare di guai che lo traghetteranno in un inferno pericoloso per la sua incolumità e per quella di chi gli sta intorno.

”Limitless”,tratto dal romanzo di Alan Glynn “The dark side”,è  un thriller che convince,e soprattutto che corre veloce sui suoi binari,una velocità che ricorda il secondo tempo di “The illusionist”,altro gioiellino dello stesso regista (Neil  Burger). Alla mente dello spettatore non è concessa nessuna pausa,schizza veloce come quella del protagonista,tutte le azioni vengono rincorse con grande curiosità ed entusiasmo,tutto ciò grazie ad una sceneggiatura (Leslie Dixon) senza gap e ad una soundtrack che spinge tutto il film in una folle corsa,per l’appunto,senza limiti. Inoltre,non va trascurata  la coinvolgente“grafica animata”,e il gioco di luci che conduce lo spettatore ad intraprendere il “trip” verso nuove frontiere di sorprendente intelligenza,fatte di lampi di genio e un network intrecciato d’informazioni,un lavoro non da meno di quello svolto dai nostri inseparabili computer. Neil Burger questa volta,turba lo spettatore portandolo nel mondo falsamente dorato della dipendenza,da qualcosa,che ci rende persone,azzarderei,forse migliori di ciò che siamo con le nostre normali potenzialità. Un tema che affascina e spaventa,purtroppo molto attuale ma che nel film conduce ad un scaltro epilogo inaspettato. Alla fine,resta una malizioso interrogativo sull’assunzione della fantascientifica pillola,che riporta inevitabilmente alla scelta “Matrixiana” sul se prendere la pillola blu o la pillola rossa. Qui però la pillola blu siamo noi,con il nostro 20% di materia grigia utilizzato,e dunque,voi,cosa scegliereste?

Leggi questa mia recensione pubblicata anche su http://www.ilpuntomagazine.it/ 

Nessun commento:

Posta un commento