venerdì 13 maggio 2011

"Come l'acqua per gli elefanti" di Francis Lawrence: Il circo dietro le quinte


Sullo  sfondo di  un’ America dilaniata dalla Grande Depressione, la vita pianificata di Jacob Jankowski (Robert Pattinson), ad un passo dalla laurea in medicina veterinaria subisce un  duro cambio di rotta causato dall’improvvisa morte dei suoi genitori. Jacob, lasciata l’università, si ritrova, senza casa, solo e senza  speranze, fino  a quando non decide di salire su di un treno in corsa alla ricerca di fortuna.  Il treno scelto, con la luce del giorno si rivela  il treno della compagnia circense dei fratelli Benzini. Da qui inizia la nuova e inattesa vita di Jacob che tra mille difficoltà entra a far parte della compagnia grazie alle sue conoscenze veterinarie e al suo amore per gli animali. Durante la sua avventura incontrerà l’ amore per la bellissima Marlena (Reese Witherspoon), l’amicizia per l’elefantessa Rose e la volubilità caratteriale di August (Christoph Waltz), marito di Marlena e dispotico padrone del circo che maltratta e schiavizza persone e animali con la stessa malvagità.

"Come l'acqua per gli elefanti" è un film di Francis Lawrence tratto dal libro di Sara Gruen , ed è proprio da qui che trae la sua forza. Il film scorre lento ma intenso come la lettura  di un libro, ogni cambio di scena è un voltare pagina e quello che resta negli occhi di chi guarda è il trionfo poetico di sentimenti autentici come l’amore sincero per una donna, il rispetto per gli animali e la dedizione ossessiva per qualcosa, in questo caso il circo, che rappresenta l’unica fonte di ricchezza in un periodo storico in cui sopravvivere è un lusso di pochi. Nonostante le aspettative fossero tutte concentrate sulla spettacolarizzazione dell’immagine affascinante del circo già trattata da nomi come  Federico Fellini e Tim Burton, qui quello che predomina  è il dietro le quinte, lo spettacolo viene quasi scavalcato dal sudore e dagli eventi celati dietro la sua riuscita. Il cast sorregge adeguatamente tutto il film, i dialoghi sono ben cuciti ai personaggi, più di tutti brillano di luce propria il premio Oscar Christoph Waltz che affascina in ogni suo film, muovendo tutti i muscoli facciali fino alla perfetta simbiosi col personaggio e l’immensa (anche di fatto) elefantessa (nella realtà) Tai, che in fatto di cinema è una veterana essendo al suo ventottesimo film. Il regista dopo film come “Costantine” e “Io sono leggenda” mette in scena il suo inaspettato numero da circo, cambiando completamente genere. Il  passo è azzardato ma non troppo, il rischio è sempre dietro l’angolo, ma si sa, al cinema come al circo “si lavora duro e finché si é in piedi, si va in scena. ”

Leggi questa mia recenzione pubblicata anche su: www.ilpuntomagazine.it

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